Col termine “sindrome metabolica“, più che indicare una singola patologia, si indica una condizione ad elevato rischio cardiovascolare che aumenta la possibilità di sviluppare diabete malattie cardiovascolari e malattie cerebrali come l’ictus.

Perché “metabolica”? Perché si riferisce ai processi biochimici coinvolti nel normale funzionamento del corpo, sebbene sia nota anche con altri nomi quali sindrome X, sindrome da insulino-resistenza, sindrome dismetabolica.

Chi soffre di sindrome metabolica ha un rischio di sviluppare diabete cinque volte maggiore rispetto ad una persona che non ne soffre, mentre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari è maggiore di due volte. Ecco dunque che prevenirla, e riconoscere i suoi sintomi, è fondamentale.

Sono cinque gli “indizi” che conducono ad una sua diagnosi:

presenza di un’elevata quantità di grasso corporeo, soprattutto a livello addominale (il cosiddetto grasso viscerale)

Ipertensione arteriosa (con valori superiori ai 140/90)

elevati valori di trigliceridi e colesterolo nel sangue, accompagnati da bassi livelli di HDL (il colesterolo “buono”)

Iperuricemia (concentrazione di acido urico superiore ai 7 mg/dl)

Resistenza all’insulina, un ormone che aiuta a regolare la quantità di zucchero presente nell’organismo a livello periferico nel fegato, nei muscoli e nel tessuto adiposo

Spesso inoltre più condizioni si verificano in contemporanea ed è maggiormente diffusa tra i diabetici, chi ha un’età avanzata, chi fa scarsa attività fisica e chi è geneticamente predisposto.

Non dà sintomi specifici, la sindrome metabolica. Anzi, chi ne soffre dichiara generalmente di “sentirsi bene”: ecco perché è tanto importante tenere sotto controllo i fattori di rischio, a cominciare da un eccesso di grasso. Fondamentale per prevenirla è cercaredi mantenere il proprio peso-forma, fare regolare attività fisica più o meno intensa secondo le proprie possibilità e seguire una dieta bilanciata che prediliga il consumo di frutta e verdura. E sono, questi, gli accorgimenti da adottare anche quando la sindrome metabolica viene diagnosticata, rivolgendosi preferibilmente ad un professionista o un centro specializzato.